Sofia Brunetta

“Lola is Pissed Off!” cantava Sofia Brunetta con le sue Lola and The Lovers, band che grazie ad mix di grazia e rock, ha ottenuto un buon successo suonando in giro per mezza Italia, (nello stesso gruppo troviamo un altro nome che suona familiare quello di Carolina Bubbico). sofia brunetta

Nel 2012 però la svolta, Sofia si trasferisce a Montréal per dar vita al suo progetto solista. Il Canada non è luogo casuale ma viene scelto come il posto dove poter intrecciare rapporti fruttuosi e scoprire nuovi suoni.

La musica di Sofia è caratterizzata da chitarre rock, tastierine e organetti vintage. Un mix che da vita a tappeti sonori dove la sua voce, dalle sfumature soul, si staglia limpida e decisa. Questo mix di generi viene ora rielaborato in maniera eclettica come dimostra la cover Everything is in the right place dei Radiohead oppure la musica passa attraverso canali più intimi come nella intensa Crossroad.

Nell’attesa di avere il suo disco tra le mani, Sofia ci ha rilasciato una mini-intervista.

L’esperienza con Le Lola and the Lovers è conclusa o siete solo in pausa?

Con Lola and the Lovers siamo in stand by, ma non abbiamo al momento previsioni riguardo la ripresa dell’attività live e compositiva. Lavoriamo tutti parallelamente sui nostri altri progetti, ai quali in questo momento stiamo dando la priorità.

Come mai hai deciso di trasferirti a Montréal, c’erano altre ragioni oltre a quelle musicali?

Ho deciso di trasferirmi a Montréal per vari motivi. Da qualche anno sognavo di andare in Canada, paese in cui mia madre vive. Sono sempre stata affascinata dal viaggio e dalla scoperta delle culture diverse e quella nord-americana mi ha sempre incuriosito, per la musica con cui sono cresciuta, insieme a quella britannica.

Com’è la scena canadese? 

La scena musicale canadese è lo specchio di un’economia che funziona, e questo nel paragone Italia/America lo si nota più che mai… E’ una società del consumo ANCHE musicale, vale a dire che i negozi di dischi sono pieni zeppi, come lo sono i live club, che incassano un ticket anche per i gruppi meno conosciuti. Ciò ovviamente è uno stimolo per tutti i produttori e i consumatori di musica in senso lato.

Qualche anticipazione sul nuovo album?

Si tratta di 10 canzoni raccolte nell’arco degli ultimi 2-3 anni, scritte tra Italia e Canada, arrangiate e prodotte insieme al dj-producer Giovanni Ottini (aka dj Sonda). Il lavoro è stato evidentemente il risultato di un periodo di passaggio, in cui il contatto diretto con la cultura nord-americana mi ha portata a prendere coscienza su alcuni temi, che poi ho trattato nei miei nuovi pezzi, tra cui: il lassismo degli italiani ed in particolare dei giovani dell’ Italia del sud, che io definisco “gabbia d’oro”, l’ingiustizia nei confronti di tutti gli innocenti (animali e uomini) costretti a vivere la loro vita o parte di essa in uno stato di prigionia, o ancora l’adattamento ad un clima molto estremo. Infine, nei miei pezzi non mancano mai i sentimenti, l’amore in primis, gli incontri, gli addii! Per quanto riguarda il sound in generale, mi sono divertita a mischiare musica bianca e nera, che da sempre convivono in me, unendo all’impetuosità del rock‘n’roll che ho suonato per anni, il senso del ritmo ed il groove e creando un equilibrio tutto mio tra chitarre elettriche, piani elettrici vintage (a cui mi sono molto appassionata ultimamente) e voci.