Michele Mininni

L’ultimo tuffo del Kraut-rock

Michele Mininni è un giovane compositore salentino che per anni ha militato come dj nei vari locali della zona. Ad un certo punto, decide di cambiare rotta e di creare qualcosa di proprio.

Influenzato dal kraut, dal post-rock, dall’elettronica ma anche dalla new-wave, Mininni dà vita al suo primo EP, Tupolev Love. Semplicemente inviando un pò di mail in giro, il disco ha attirato l’attenzione della Optimo Trax, etichetta con base a Glasgow, elemento che ha creato uno strano equivoco ovvero nella descrizione dell’artista si è preferito scrivere che Michele vive lì invece che a Lecce, in Piazza Sant’Oronzo, precisa lui. mininni_1418455313

Come se Lecce non fosse in grado di produrre suoni di questo tipo, eppure ad ascoltare il disco si direbbe proprio il contrario: tre tracce che affondano le proprie radici elettroniche nei Kraftwerk, scontrandosi, allo stesso tempo, con altri generi. I due brani  Tupolev Love e Telekomdisko sono dei piccoli viaggi da 7 minuti che si muovono su autostrade elettroniche tra stratificazioni sonore, tastiere e sampler, il tutto volto alla ricerca di una catarsi in musica, di una fuga, tipica della trance music.  

Discorso a parte merita il brano Endless Cerimony, nato dall’unico tuffo in mare dell’anno e che racconta musicalmente la sensazione di slancio, di caduta e risalita, accompagnata da synth e un sax alla James Chance. 

In conclusione, si sente che i brani nascono dal silenzio e dall’importanza dell’ascolto, da un lucido  e allo stesso tempo appassionato accumulo di stimoli e influenze. 

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